Le analisi demografiche riassumono la situazione sempre più difficile di “sofferenza demografica” dei comuni del vibonese.
Quello che preoccupa non è solo la perdita complessiva della popolazione ma anche la profonda modifica intervenuta all’interno della struttura della popolazione stessa, frutto di una azione a tenaglia, che vede, da un lato l’aumento degli anziani e dall’altro la diminuzione della popolazione giovanile.
Queste due dinamiche, insieme, ed associate, sia al saldo naturale negativo (frutto del rapporto tra le nascite e i decessi) e al saldo migratorio altrettanto negativo (dovuto all’emigrazione), generano infatti un vero e proprio processo sistemico che può avere vaste ripercussioni sulle nostre comunità, fino a metterne a repentaglio la stessa esistenza.
E purtroppo non è una questione che riguarda solo il vibonese poiché da molteplici dati si può osservare che è un fenomeno che interessa anche le altre province.
Da sottolineare inoltre come negli ultimi anni il processo di spopolamento, dapprima confinato nelle zone montane o pedemontane del vibonese, adesso inizia anche ad interessare la costa.
Da sottolineare, infine, il fatto che in questi comuni a rischio, vi è una consistente fetta del nostro patrimonio storico artistico che quindi, indirettamente, viene minacciato da questo problema.
Umberto Salatino
Lo spopolamento delle aree interne non produce solo impoverimento economico e culturale ma incide anche sull’assetto idrogeologico per i noti fenomeni di dissesto (frane, straripamenti di corsi d’acqua, ecc). La presenza umana e la struttura del territorio si influenzano reciprocamente creando quello che chiamiamo ecosistema. Sin dal 1990 la D.ssa Angiolina Oliveti, Dirigente Agronoma presso l’Assessorato all’Agricoltura, studiava questi fenomeni insieme al suo staff, di cui facevo parte, secondo le direttive del “Progetto speciale aree interne” dell’Unione Europea. Abbiamo persino redatto un progetto di legge. Il suo messaggio, e i suoi studi, che spaziavano dall’agronomia, alla geologia già, fino alla sociologia rurale, é rimasto inascoltato e meriterebbe di essere riportato alla luce.