In cantiere tre patti per lo sviluppo dell’Intero territorio
Si parla di elezioni e non sono pochi quali decidono di scendere in campo. Come se amministrare o prendere in mano il bandolo di una matassa fin troppo sfilacciata, sia un gioco da ragazzi. Scelte che richiedono una buona dose di coraggio perché prendere per mano una città con problemi atavici e debiti piuttosto consistenti sarà piuttosto difficile condurla per mano anche se le buone intenzioni non mancano. Tra questi il movimento denominato “La Nuova Frontiera dei Liberi e Forti” nato due anni fa e che si richiama ai valori ideali della dottrina sociale della Chiesa e di Luigi Sturzo, politico fondatore del popolarismo cattolico. I “Liberi e Forti” vibonesi – si legge in una nota – non inseguono né vogliono creare un nuovo partito cattolico, poiché ritengono il movimento lo strumento più adatto al nostro tempo che è di oggettivo superamento delle ideologie. In buona sostanza si vuole partecipare alla costruzione di una città centrata sulla persona, protagonista dello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. Investire sulla famiglia, motore relazionale-valoriale della società “Liberi e Forti” sarà un riferimento d’impegno verso ideali e valori di ispirazione cristiana, con grande apertura verso le altre aggregazioni politiche e con un progetto condiviso per lo sviluppo dei territori, la progettualità e il sostegno al lavoro per le nuove generazioni».
In sostanza il movimento intende “dar vita all’elaborazione di un progetto etico-politico-sociale favorendo la formazione di tutti coloro che si impegnano a contribuire alla condivisione del Bene Comune. Un progetto politico costruito per incoraggiare le buone pratiche, per stimolare la creatività, per facilitare iniziative personali in un agire collettivo attraverso: l’impegno nella società civile e nelle istituzioni, il miglioramento economico, etico, materiale-estetico della società e valorizzando la centralità della persona umana».
In Calabria il movimento ormai è presente in tutte le province, guidato da Pino Campisi che ne è il presidente regionale. «Da oggi inizia il percorso anche in città attraverso l’impegno di un numeroso nucleo fondativo che ha già deliberato e creato il primo direttivo provinciale di cui fanno parte Piero Barletta, Cristian Lagrotteria, Salvatore Mandaradoni, Franco Muzzopappa, Bruno La Fortuna, Mimmo Pontoriero e Piergiuseppe Maiolo.
Marcello Natale è il presidente provinciale, Mimmo Orecchio è stato designato quale componente del direttivo regionale. Nella prima riunione lo stesso direttivo, in un confronto propositivo, si è soffermato su alcuni punti per il rilancio vocazionale del territorio, a partire da quello solidale e sociale. Il movimento ha messo in atto la strategia per il territorio: istituzione di tre patti relazionali territoriali: il patto per Vibo (comuni area centrale che ruotano intorno alla città capoluogo), il patto della Certosa (comuni e territori montani e collinari), e il patto di Tropea (Comuni e territori costieri).
Articolo pubblicato anche su:
Calabria Libre
Gazzetta del Sud del 07/02/2019