«PANDEMIA DELLA POLITICA», IL LIBRO DI MASSIMO ENRICO MILONE, DIRETTORE DI RAI VATICANO
I cattolici alla prova della pandemia. Dopo tanto parlare di ritorno alla politica come «più alta forma di carità», l’angosciante situazione che viviamo offre un’irrinunciabile possibilità di messa alla prova del bene comune, in un contesto che, persino in questa fase, privilegia egoismi e spirito di parte. Se ne occupa Pandemia della politica. I cattolici al tempo di Francesco, libro appena uscito, per Guida editore, di Massimo Enrico Milone, direttore di Rai Vaticano. Nato come ‘block notes’ durante la prima ondata, il testo parte dalla consapevolezza che non fosse un fenomeno passeggero, liquidabile con slogan tipo ‘andrà tutto bene’, per esorcizzare la paura.
Milone attinge quindi alla Dottrina sociale, alle indicazioni del magistero di Papa Francesco, pubblicando documenti preziosi del Pontificato e della Chiesa italiana. Ma non sono istruzioni per l’uso da applicare passivamente. Facendo uso di coraggio senso di responsabilità, la vitalità dell’associazionismo di ispirazione cristiana, specie in un momento come questo complicato dal punto di vista sanitario ed economico, parla alla crisi dei partiti e della credibilità della politica, indicando la strada del recupero della competenza e dello spirito di servizio. «L’Italia del dopo virus non potrà fare a meno dei cattolici», del loro «slancio solidale». Torna impellente il tema di «come uscire dall’irrilevanza e marginalità politica sporcandosi le mani e dando risposte al Paese alla luce di una storia prestigiosa, di testimoni autorevoli, di impegno politico». Il problema di come incanalare in politica questo impegno non viene eluso, ma – sottolinea Milone – si dovrà fare i conti con la nuova legge elettorale.
Di sicuro, in quella che si preannuncia come «la più gigantesca operazione di ricostruzione morale, sociale ed economica dal dopoguerra si presenta un’opportunità». E, nella programmazione che la politica dovrà realizzare per risalire la china e ammodernare il Paese, rischia di mancare un elemento fondamentale. Occorre puntare soprattutto «sulla persona umana e sulle sue potenzialità. E qui i cattolici impegnati oggi nella società potrebbero dire qualcosa alla politica». Milone richiama la «necessità di superare la frattura tra Vangelo e cultura », e di «rendere effettivo l’impegno di amore verso il prossimo». Fondamentale in una fase in cui, speriamo presto (perché vorrebbe dire che il grande incubo sarà ormai finito) si tratterà di ripensare a «nuove forme di lavoro, di trasporto, di consumo culturale, di apprendimento, di cura personale e sanitaria, di accoglienza».
Angelo Picariello
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