Nel 2017 il Mezzogiorno ha proseguito la, seppur lenta, ripresa. Ma, avverte Svimez nelle anticipazioni del Rapporto 2018 presentate questa mattina a Roma, se si manifestasse un contesto di grande incertezza nel 2019 l’economia del Sud rischierebbe una «grande frenata». La crescita nel triennio 2015-2017 ha infatti solo in parte recuperato il patrimonio economico e sociale disperso dalla crisi. È una ripresa, quella del Sud, sbilanciata: trainata dagli investimenti privati, mentre manca il contributo della spesa pubblica.
600mila famiglie senza lavoro, cresce solo il lavoro precario
Il lavoro manifesta dei punti di grande debolezza. Il numero di famiglie meridionali con tutti i componenti in cerca di occupazione è raddoppiato tra il 2010 e il 2018, da 362 mila a 600 mila (nel Centro-Nord sono 470 mila). Le aree di esclusione sono concentrate nelle grandi periferie urbane: sono «sacche di crescente emarginazione e degrado sociale, che scontano anche la debolezza dei servizi pubblici». Al Sud l’occupazione è sì aumentata, ma quella di «bassa qualifica e bassa retribuzione», e «i giovani sono tagliati fuori». Non solo: la crisi ha colpito soprattutto i giovani under 35: «il saldo negativo di 310 mila occupati tra il 2008 e il 2017 al Sud è la sintesi di una riduzione di oltre mezzo milione di giovani tra i 15 e i 34 anni (-578 mila), di una contrazione di 212 mila occupati nella fascia adulta 35-54 anni e di una crescita concentrata quasi esclusivamente tra gli ultra 55enni (+470 mila unità). Insomma, «si è profondamente ridefinita la struttura occupazionale, a sfavore dei giovani».
Pil delle regioni del Sud in crescita nel 2018, rischio rallentamento nel 2019
Secondo Svimez, nel 2018 il Pil del Centro-Nord dovrebbe crescere dell’1,4%, in misura maggiore di quello delle regioni del Sud (+1%). I consumi totali interni pesano sulla differente dinamica territoriale (+1,2% nel Centro-Nord e + 0,5% nel Sud), in particolare i consumi della Pa, che segnano +0,5% nel Centro-Nord e -0,3% nel Mezzogiorno. Ma è soprattutto nel 2019 che si rischia un forte rallentamento dell’economia meridionale: la crescita del prodotto sarà pari a +1,2% nel Centro-Nord e +0,7% al Sud. In due anni, un sostanziale dimezzamento del tasso di sviluppo.
Lo scenario di una policy neutrale: rallentamento tendenziale dell’economia
È possibile ragionare sulla base di due scenari. Il primo è caratterizzato da una policy neutrale, in attesa della Nota di aggiornamento al Def e della legge di Bilancio. In questa ipotesi, senza una politica adeguata, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogiorno prevede un rallentamento tendenziale dell’economia meridionale nel 2019.